Sergio Endrigo

Stazioni

Sergio Endrigo

Il Giardino Di Giovanni


Le stazioni le stazioni le stazioni
Aria di guerra fumo e gas
Il treno è grande un elefante
Si porta via la gente
E i militari abbandonati e tristi
Destinazione ignota della storia
Odore di ferro e lavanderia
Aria di caserma e di follia
Ricordo i grandi e loro lunghi addii
E i fazzoletti bianchi
E noi ragazzi carne da cannone
A invidiare il capostazione
Chissà se c'è carbone da rubare
Le mani nere strette intorno ai sacchi
E poi le corse le fughe a perdifiato
Per fregare le ferrovie e lo Stato

Il treno amici è il re della pianura
Spacca in due campagne e città
Dal treno il mondo è di profilo
Ogni sequenza ha un palo e un filo
Chi non conosce il treno e le stazioni
Non saprà mai cos'è l'Italia
Le alpi le piramidi e suoi mari
Il corpo il sangue e i vasi capillari
Ricordo ancora ma non potrei giurare
Bandiere rosse e nere
E poi ragazzi armati fino ai denti
Innocenti e sorridenti
Coscritti allegri cantano canzoni
La giovinezza Hitler Mussolini
Ci sono tutti c'è anche il piccolo alpino
E c'è Lenin che da Mosca va a Berlino

Le stazioni le stazioni le stazioni
Tutti hanno visto nessuno sa
Vagoni da macello riservati
Su binari morti dimenticati
Siamo fermi più di un'ora che è successo
Questo treno non arriva mai
C'è stato un guasto una porcheria
Una bomba avvelenata in galleria
Scendiamo in fretta a prendere il giornale
Ma è tutto regolare
Parliamo d'altro il peggio è già passato
Siamo stati fortunati

Chissà se alla tua prossima stazione
Ti aspetterà l'amore il grande amore
Pensieri lenti viaggianti in ferrovia
Ma come corre questo treno che va via
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