Ivan Graziani

Il Soldo

Ivan Graziani


Di un momento passato a cambiare i contatti recisi del cuore e a invidiare i cassetti che alla fine vengono sempre richiusi. E a leccarsi le mani odiando lo zucchero nero comprato nel negozio specializzato con l’uomo che ti dice: "Signore, le cadono i capelli" E con il soldo che cade giù io domani mi ammazzo quest’anno, quest’anno smetto alle Poste e da grande farò l’attore, per la mia musica per la mia musica... E nient’altro di buono farò. E a conservarmi idiota per il fiume e le mosche e il cane che corre felice che insegue felice l’ombra di un rospo perduto nel fango. E l’orso viene di notte e neanche un dito deve stare fuori dalle coperte devi essere buono, tanto buono. Domani c’è scuola. E con il soldo che cade giù io domani
mi ammazzo quest’anno, quest’anno smetto alle Poste e da grande farò l’attore, per la mia musica per la mia musica... E nient’altro di buono farò. E la vita t’insegue, ti attraversa la strada urlando, ballando, cantando silenziosa come una gallina ti guarda con l’unico occhio giallo. Ma che brutta miseria col cesso sulle scale
e l’illusione del pane integrale. Ti prego comprami un asciugamano con la faccia del boia. E con il soldo che cade giù io domani mi ammazzo quest’anno, quest’anno smetto alle Poste e da grande farò l’attore, per la mia musica…

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