Giacomo Puccini
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Madama Butterfly - Atto Iii

Giacomo Puccini


Madama Butterfly
Atto Secondo
Parte Seconda

S'alza il sipario.

(Butterfly, sempre immobile, spia al di fuori; il bimbo, rovesciato sul cuscino, dorme e dorme pure Suzuki, ripiegata sulla persona.)

Marinai
(della baia, lontanissimi)
Oh eh! oh eh! oh eh!
oh eh! oh eh! oh eh!
oh eh! oh eh! oh eh!
oh eh! oh eh! oh eh!
oh eh! oh eh! oh eh!

(Rumori di catene, di áncore e di manovre marinaresche)
(Fischi d'uccelli dal giardino)
(Comincia l'alba.)
(L'alba sorge rosea.)
(Spunta l'aurora.)
(Al di fuori risplende il sole.)

Suzuki
(svegliandosi di soprassalto)
Gia il sole!
(si alza, va verso Butterfly e le batte sulla spalla)
Cio-cio-san...

Butterfly
(si scuote e fidente dice:)
Verrà, verrà, vedrai.
(vede il bimbo addormentato e lo prende sulle braccia, avviandosi verso la stanza a sinistra)

Suzuki
Salite a riposare, affranta siete
al suo venire... vi chiamerò.

Butterfly
(salendo la scaletta)
Dormi amor mio, dormi sul mio cor.
Tu se con Dio ed io col mio dolor...
A te irai degli astri d'or.
Bimbo mio dormi!
(entra nella camera a sinistra)

Suzuki
(mestamente, crollando la testa)
Povera Butterfly!

Butterfly
(voce un po' lontana)
Dormi amor mio, dormi sul mio cor.
(voce più lontana)
Tu sei con Dio ed io col mio dolor.

Suzuki
Povera Butterfly!

(si batte lievemente all'uscio d'ingresso.)

Suzuki
Chi sia?

(si batte più forte. Suzuki va ad aprire lo shosi nel fondo.)

Suzuki
(grida, per la grande sorpresa)
Oh!

Sharpless
(sul limitare dell'ingresso fa cenni a Suzuki di silenzio)
Stz!

Pinkerton
(raccomanda a Suzuki di tacere)
Zitta! zitta!

Sharpless
Zitta! zitta!

(Pinkerton e Sharpless entrano cautamente in punta di piedi.)

Pinkerton
(premuorsamente a Suzuki)
Non la destar.

Suzuki
Era stanca sì tanto!
Vi stette ad aspettare tutta la notte col bimbo.

Pinkerton
Come sapea?

Suzuki
Non giunge da tre anni una nave nel porto,
che da lunge Butterfly
non ne scruti il color, la bandiera.

Sharpless (a Pinkerton)
Ve lo dissi?

Suzuki (per andare)
La chiamo...

Pinkerton (fermando Suzuki)
No: non ancor.

Suzuki
(indicando la stanza fiorita)
Lo vedete,
ier sera, la stanza volle spargerdi fiori.

Sharpless
(commosso, a Pinkerton)
Ve lo dissi?

Pinkerton (turbato)
Che pena!

(Suzuki sente rumore nel giardino, va a guardare fuori ed esclama con meraviglia:)
Suzuki
Chi c'è là fuori nel giardino?
Una donna!

Pinkerton
(va da Suzuki e la riconduce sul davanti, raccomandandole di parlare sottovoce)
Zitta!

Suzuki (agitata)
Chi è? chi è?

Sharpless
Meglio dirle ogni cosa...

Suzuki (sgomenta)
Chi è? chi è?

Pinkerton (imbarazzato)
È venuta con me.

Suzuki
Chi è? chi è?

Sharpless
(con forza repressa ma deliberatamente)
È sua moglie!

Suzuki
(sbalordita, alza le braccia al cielo, poi si precipita in ginocchio colla faccia a terra)
Anime sante degli avi!
Alla piccina s'è spento il sol,
s'è spento il sol!...

Sharpless
(calma Suzuki e la solleva da terra)
Scegliemmo quest'ora mattutina
per ritrovarti sola, Suzuki,
e alla gran prova un aiuto, un sostegno
cercar con te.

Suzuki (desolata)
Che giova? Che giova?

Sharpless
(prende a parte Suzuki e cerca colla persuasione di averne il consenso, mentre Pinkerton, sempre più agitato, si aggira per la stanza ed osserva)
Io so che alle sue pene
non ci sono conforti!
Ma del bimbo conviene
assicurar le sorti!
/ La pietosa
| che entrar non osa
| materna cura del bimbo avrà
|
| Pinkerton
| Oh, l'amara fragranza di questi fior,
velenosa al cor mi va.
/ Immutata è la stanza
| dei nostri amor.
|
| Suzuki
| O, me trista! E volete
ch'io chieda ad una madre...

Sharpless
Suvvia, parla,
/ suvvia, parla con quella pia
| e conducila qui
| s'anche la veda Butterfly, non importa.
| Anzi, meglio se accorta del vero
| si facesse alla sua vista.
| Suvvia, parla con quella pia,
| suvvia, conducila qui,
| conducila qui...
|
| Suzuki
| E volete ch'io chieda ad una madre
| Oh! me trista! Oh! me trista!
| Anime sante degli avi!
| Alla piccina s'è spento il sol!
| Oh! me trista!
| Anime sante degli avi!
| Alla piccina s'è spento il sol!
| (spinta da Sharpless va nel giardino a raggiungere Mistress Pinkerton)
|
| Pinkerton
| (va verso il simulacro di Budda)
| Ma un gel di morte vi sta.
| (vede il proprio ritratoo)
| Il mio ritratto
| Tre anni son passati,
| tre anni son passati,
| tre anni son passati
| e noveratin' ha i giorni e l'ore,
i giorni e l'ore!

Sharpless
(conducendo via Suzuki)
Vien, Suzuki, vien!

Pinkerton
(vinto dall'emozione e non potendo trattenere il pianto si avvicina a Sharpless e gli dice risolutamente:)
Non posso rimaner,

Suzuki (andandosene)
Oh! me trista!

Pinkerton
Sharpless, v'aspetto per via.

Sharpless
Non ve l'avevo detto?

Pinkerton
Datele voi qualche soccorso:
mi struggo dal rimorso,
mi struggo dal rimorso.

Sharpless
Vel dissi? vi ricorda?
quando la man vi diede:
"badate! Ella ci crede"
e fui profeta allor!
Sorda ai consigli,
sorda ai dubbi, vilipesa
nell'ostinata attesa
raccolse il cor.

Pinkerton
Sì, tutto in un istante
io vedo il fallo mio
e sento che di questo tormento
tregua mai non avrò,
mai non avrò! no!

Sharpless
Andate: il triste vero da sola apprenderà.

Pinkerton
(dolcemente con rimpianto)
Addio fiorito asil,
di letizia e d'amor.
Sempre il mite suo sembiante
con strazio atroce vedrò.

Sharpless
Ma or quel sincero pressago è già.

Pinkerton
Addio, fiorito asil,

Sharpless
Vel dissi, vi ricorda?
e fui profeta allor.

Pinkerton
non reggo al tuo squallor,
ah, non reggo al tuo squallor.
Fuggo, fuggo: son vil!
/ Addio, non reggo al tuo squallor,
| ah! son vil, ah! son vil!
|
| Sharpless
Andate, il triste vero apprenderà.

(Pinkerton strette le mani al Console, esce rapidamente dal fondo: Sharpless crolla tristamente il capo.)

(Suzuki viene dal giardino seguita da Kate che si ferma ai piedi del terrazzo.)

Kate
(con dolcezza a Suzuki)
Glielo dirai?

Suzuki
(risponde a testa bassa, senza scomporsi dalla sua rigidezza)
Prometto.

Kate
E le darai consiglio d'affidarmi?

Suzuki
Prometto.

Kate
Lo terrò come un figlio.

Suzuki
Vi credo. Ma bisogna ch'io le sia sola accanto.
Nella grande ora... sola!
Piangerà tanto tanto!
piangerà tanto!

Butterfly
(voce lontana dalla camera a sinistra, chiamando)
Suzuki!
(più vicina) Suzuki!
Dove sei? Suzuki!
(appare alla porta socchiusa; Kate per non essere vista si allontana nel giardino)

Suzuki
Son qui... pregavo
e rimettevo a posto. No...
(si precipita per impedire a Butterfly di entrare)
no, no, no, no, non scendete...

(Butterfly entra precipitosa, svincolandosi da Suzuki che cerca invano di tratteneria.)

Suzuki (gridando)
no, no, no.

Butterfly
(aggirandosi per la stanza con grande agitazione, ma giubilante)
È qui, è qui... dov'è nascosto?
è qui, è qui...
(scorgendo Sharpless)
Ecco il Console.
(sgomenta, cercando Pinkerton)
e dove? dove?
(dopo aver guardato da per tutto, in ogni angolo, nella piccola alcova e dietro il paravento, sgomenta si guarda attorno)
Non c'è!

(Vede Kate nel giardino e guarda fissamente Sharpless)

Butterfly (a Sharpless)
Quella donna?
Che vuol da me?
Niuno parla...

(Suzuki piange silenziosamente.)

Butterfly (sorpresa)
Perché piangete?

(Sharpless si avvicina a Butterfly per parlarle; questa teme di capire e si fa piccina come una bimba paurosa.)

Butterfly
No: non ditemi nulla, nulla...
forse potrei cader morta sull'attimo...
(con bontà affettuosa ed infantile a Suzuki)
Tu, Suzuki, che sei tanto buona, non piangere!
e mi vuoi tanto bene,
un Si, un No, di' piano: Vive?

Suzuki
Sì.

(come se avesse ricevuto un colpo mortale: irrigidita)
Butterfly
Ma non viene più.
Te l'han detto!

(Suzuki tace)

Butterfly
(irritata al silenzio di Suzuki)
Vespa! Voglio che tu risponda.

Suzuki
Mai più.

Butterfly (con freddezza)
Ma è giunto ieri?
(che ha capito, guarda Kate, quasi affascinata)
Ah! quella donna
mi fa tanta paura! tanta paura!

Sharpless
È la causa innocente d'ogni vostra sciagura.
Perdonatele.

Butterfly (comprendendo, grida:)
Ah! è sua moglie!
(con voce calma)
Tutto è morto per me!
tutto è finito! Ah!

Sharpless
Coraggio.

Butterfly
Voglion prendermi tutto!
(disperata) il figlio mio!

Sharpless
Fatelo pel suo bene il sacrifizio...

Butterfly (disperata)
Ah! triste madre! triste madre!
Abbandonar mio figlio!
(rimane immobile)
(calma) E sia!
A lui devo obbedir!

Kate
(che si è avvicinata timidamente al terrazzo, senza entrare nella stanza)
Potete perdonarmi, Butterfly?

Butterfly
Sotto il gran ponte del cielo
non v'è donna di voi più felice.
Siatelo sempre; non v'attristatate per me.

Kate
(a Sharpless, che le si è avvicinato)
Povera piccina!

Sharpless (assai commosso)
È un immensa pietà!

Kate
E il figlio lo darà?

Butterfly
(che ha udito, dice con solennità e spiccando le parole:)
Alui lo potrò dare
se lo verrà a cercare.
(con intenzione, ma con grande semplicità)
Fra mezz'ora salite la collina.

(Suzuki accompagna Kate e Sharpless che scono dal fondo. Butterfly cade a terra, piangendo; Suzuki s'affretta a soccorrerla.)

Suzuki
(mettendo una mano sul cuore di Butterfly)
Come una mosca prigioniera
l'ali batte il piccolo cuor!

(Butterfly si rinfranca poco a poco: vedendo che è giorno fatto, si scioglie da Suzuki, e le dice:)
Butterfly
Troppa luce è difuor,
e troppa primavera.
Chiudi.

(Suzuki va a chiudere lo shosi, in modo che la camera rimane quasi in completa oscurità.)

(Suzuki ritorna verso Butterfly.)

Butterfly
Il bimbo ove sia?

Suzuki
Giuoca... Lo chiamo?

Butterfly (con angoscia)
Lascialo giuocar, lacialo giuocar.
Va a fargli compagnia.

Suzuki (piangendo)
Resto con voi.

Butterfly
(risolutamente, battendo forte le mani)
Va, va. Te lo comando.

(Fa alzare Suuki, che piange disperatamente, e la spinge fuori dell'uscio di sinistra.)

(Butterfly si inginocchia davanti all'immagine di Budda.)

(Butterfly rimane immobile, assorta in doloroso pensioro, ancora si odono i singhiozzi di Suzuki, i quali vanno a poco a poco affievolendosi.)

(Butterfly ha un moto di spasimo.)

(Butterfly va allo stipo e ne leva il velo bianco, che getta attraverso il paravento, poi prende il coltello, che chiuso in un astuccio di lacca, sta appeso alla parete presso il simulacro di Budda.)

(ne bacia religiosamente la lama, tenendola colle mani per la punta e per l'impugnatura)

Butterfly
(legge a voce bassa le parole che vi sono incise)
"Con onor muore chi non può serbar vita con onore."
(si punta il coltello lateralmente alla gola)

(S'apre la porta di sinistra e vedesi il braccio di Suzuki che spinge il bambino verso la madre: questi entra correndo colle manine alzate: Butterfly lascia cadere il coltello, si precipita verso il bambino, lo abbraccia e lo bacia quasi a soffocarlo.)

Butterfly
Tu? tu? tu? tu? tu? tu? tu?
(con grande sentimento, affannosamente agitata)
piccolo Iddio! Amore, amore mio,
fior di giglio e di rosa.
(prendendo la testa del bimbo, accostandola a sè)
Non saperlo mai per te,
pei tuoi puri occhi,
(con voce di pianto) muor Butterfly...
perché tu possa andar
di là dal mare
senza che ti rimorda
ai di maturi, il materno abbandono.
(con esaltazione)
O a me, sceso dal trono
dell'alto Paradiso,
guarda ben fiso, fiso di tua madre la faccia!
che ten resti una traccia, guarda ben!
Amore, addio! addio! piccolo amor!
(con voce fioca)
Va, gioca, gioca!

(Butterfly prende il bambino, lo posa su di una stuoia col viso voltato verso sinistra, gli dà nelle mani la banderuola americana ed una puppattola e lo invita a trastullarsene, mentre delicatamente gli benda gli occhi. Poi afferra il coltello e, collo sguardo sempre fisso sul bambino, va dietro il paravento.)

(qui si ode cadere a terra il coltello, e il gran velo bianco scompare dietro al paravento.)

(Si vede Butterfly sporgersi fuori dal paravento, e brancolando muovere verso il bambino -- il gran velo bianco le circonda il collo: con un debole sorriso saluta colla mano il bambino e si trascina presso di lui, avendo ancora forza di abbracciarlo, poi gli cade vicino.)

Pinkerton (interno)
Butterly! Butterfly! Butterfly!

(La porta di destra è violentemente aperta. Pinkerton e Sharpless si precipitano nella stanza, accorrendo presso Butterfly che con debole gesto indica il bambino e muore. Pinkerton si inginocchia, mentre Sharpless prende il bimbo e lo bacia singhiozzando.)

Sipario rapido.

Fine dell'opera.

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