Tsunami
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L'ingrato

Tsunami


Già prima che nascessi c'era chi pensava ad un ruolo per te.
E così giorno dopo giorno ti hanno disarmato, addomesticato, masticato e sputato.
E come dormire comodo se il futuro che attendi è catastrofe?
E come grandine implacabile piove ordine su suolo sterile. Il progresso non ha attrito.
Quello che ti si chiede è semplice: non alzare gli occhi dal piatto che ti è stato servito.
E non alzare gli occhi o vedrai sangue e macerie.
La tua fortuna è di essere docile vittima complice, campione buono per farne statistiche.
E intanto giudichi ridicolo il mio sforzo di scuotermi la polvere di dosso.
E giudichi... e giudichi ancora.
Sì io sono ingrato.
Vivere correndo, piangere ridendo.. perchè non ti credo, non ci credo.
Non ci vedo niente di stupendo.

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