Fabrizio Coppola

Antenne

Fabrizio Coppola


ho respirato i miei giorni con un accendino
e ogni scintilla era un segno di speranza
posso lavare via l’odore dalle mie mani
ma sotto le mie unghie il nero resta sempre nero

e questo può essere il giorno in cui
accendere il trasmettitore
e questo può essere il giorno in cui
vedere in fondo cosa resta
tra le antenne e il cielo, tra le antenne e il cielo

non ho paura degli spiriti del giorno ma
di notte dormo col fucile dietro la mia porta
se il mondo fosse ancora scritto in bianco e nero il sangue
potrebbe confondersi con le macchie di benzina

e questo può essere il giorno in cui
strappare la mia vecchia pelle
e questo può essere il giorno in cui
vedere in fondo cosa resta
tra le antenne e il cielo, tra le antenne e il cielo

c’era un pozzo di catrame giù vicino a casa mia
quando ero piccolo cercavo di vederne il fondo
adesso è tardi per poterlo dire agli altri ma
un giorno ho visto la mia faccia nel riflesso scuro

e questo può essere il giorno in cui
accendere il trasmettitore
e questo può essere il giorno in cui
vedere in fondo cosa resta
tra le antenne e il cielo, tra le macchine e il cielo
tra le antenne e il cielo, tra le strade e il cielo

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